Il mondo infinito

0 out of 5

 10,00

Descrizione

“Ho visto molti cadaveri soli”, “non ho più preghiere per te, amico mio”, “ho visto una madre piangere la perdita del proprio figlio”, “adesso che il sonno mortale ti avvolge nell’Eterno”. Sono versi inseriti in questa raccolta e rappresentano un viaggio iniziato nel lontano 1994 (e che continua tuttora) attraverso un mondo, quello ospedaliero, e non solo, dove la sofferenza, il dolore, la fine di una esistenza pongono l’autore a contatto diretto con l’inevitabile destino dell’uomo, sopraffatto dallo strapotere della natura o, se vogliamo, di un invisibile “Dio”.

Ecco allora che la poesia diviene supporto interiore – come la musica, la pittura, che da autodidatta coltiva fin dall’adolescenza -, ancoraggio psichico fondamentale e chiave di riflessione, ma soprattutto occasione per “immortalare” vividamente quegli accadimenti che lo hanno visto protagonista e testimone “oculare” nelle corsie dell’Ospedale. È proprio nel drammatico quotidiano accadere dell’esserci che la vita riconquista, attraverso l’arte, la giusta dimensione, la misura, seppure “illusoria”, di quel “senso” che pone ogni uomo dinanzi all’“infinito” mistero del suo enigmatico esistere.